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Malattia di Parkinson & Disturbi Visivi



I pazienti con Malattia di Parkinson presentano un rischio alto di sviluppare deficit visivi. La riduzione dell’innervazione dopaminergica a livello retinico e della corteccia visiva può comportare un riduzione delle capacità visive.

Sono associati anche alterazioni della sensibilità cromatica, deficit visuo-spaziali e riduzione del controllo oculomotorio a livello dei muscoli oculari estrinseci.

I sintomi oftalmologici sono sottostimati e spesso trascurati. E’ ormai noto che accumuli di alfa-sinucleina a livello cerebrale portano alla morte i neuroni dopaminergici, determinando lo sviluppo dei sintomi motori come la rigidità, il tremore a riposo e la lentezza dei movimenti.

L’ alfa-sinucleina in grandi quantità uccide anche le cellule dopaminergiche presenti nella retina, dando luogo ad alterazioni della funzionalità visiva.














Si è, inoltre, dimostrato che i difetti della vista, e anche quelli elettrofisiologici, possono essere recuperati somministrando la levodopa, un farmaco che serve per produrre dopamina e che viene dato ai pazienti parkinsoniani per correggere i deficit motori.

Questo è un dato importante che identifica quindi la retina come strumento per la diagnosi precoce non solo nel Parkinson ma anche nelle altre malattie neurodegenerative.

Problemi alla vista e agli occhi come secchezza oculare, allucinazioni visive, problemi di percezione della profondità e problemi di adattamento ai rapidi cambiamenti della luce sono molto più comuni nelle persone affette da malattia di Parkinson che nelle persone senza il disturbo, secondo uno studio pubblicato su “Neurology” (Seeing ophthalmologic problems in Parkinson disease — Neurology 2020;94:e1539-e1547).

Secondo uno ulteriore studio di Carlijn Borm, del Radboud University Medical Centre di Nijmegen (Paesi Bassi) e Colleghi si è visto che l’ l’82% dei soggetti analizzati con Parkinson ha riportato uno o più disturbi agli occhi rispetto al 48% delle persone del gruppo controllo senza la malattia. Lo studio ha coinvolto 848 persone con Parkinson con un età media di 70 anni. I disturbi visivi hanno inoltre interferito con la vita quotidiana nel 68% delle persone con Parkinson rispetto al 35% delle persone senza la malattia.


Diplopia

Strabismo







Infine, il 68% dei pazienti con ha inoltre dichiarato che questi sintomi interferivano con le attività quotidiane rispetto al 35% del gruppo di controllo. L’autore dello studio, Carlijn Borm, ha commentato: “I problemi alla vista rendono più difficile, per le persone con il Parkinson, la possibilità di muoversi nella vita quotidiana. Abbiamo scoperto, ad esempio, che la metà di questi pazienti ha avuto difficoltà nella lettura e il 33% ha avuto problemi agli occhi che hanno interferito con la guida dell’auto”.


Tra gli ulteriori sintomi segnalati in letteratura si riscontra la diplopia. La ragione di questo deficit è legata ad una disfunzione delle vie oculomotorie nel tronco cerebrale, nei gangli della base e nei lobi frontali.

Alcune di queste problematiche sorgono dalla deplezione della dopamina o dall’interessamento corticale all’interno del processo neurodegenerativo del Parkinson e da cui prendono avvio i movimenti oculari.

Anche disturbi quali insufficienza di convergenza, movimenti saccadici ipometrici e pursuit lenti sono associati alla Malattia di Parkinson, come accenato in uno studio pubblicato su “Frontiers in Neurology” (Vergence and Strabismus in Neurodegenerative Disorders — Front.Neurol. 2018 May 16;9:299.)


Si ritiene quindi fondamentale una valutazione oculistica ed ortottica nei pazienti con Malattia di Parkinson, al fine di valutare e in caso riabilitare eventuali sintomi che interferiscono con il normale svolgimento delle attività quotidiane.


Bibliografia:


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